Per un giovane come me che è cresciuto a Gordola e che è stato abituato ad avere davanti agli occhi praticamente ogni giorno la vecchia fabbrica Regazzi svegliarsi un giorno e vedere come questa struttura sia diventata un ammasso di rottami crea sconcerto. Un ulteriore senso di malessere l’ho avuto dopo aver visto alla televisione lo sgomento e l’incredulità di chi solo poche ore prime aveva progetti, idee e magari mandati da portare a termine e d’un tratto si trova senza più nulla. In questi momenti immagino che per queste persone la realtà e l’avvenire siano visti neri come il fumo sprigionato durante il rogo, l’incertezza per quel che verrà può pesare come un macigno. Eppure, una schiarita all’orizzonte vi sarà, a parole chiaramente si può fare poco, ma sono persuaso che la comunità gordolese saprà sostenere tutti coloro i che sono stati colpiti da questo evento ai quali va il nostro pensiero di conforto.
Cosimo Lupi, Gordola